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La torre civica che, pur rimaneggiata, mantiene sostanzialmente la sua struttura trecentesca. La ghiacciaia, un raro esempio di ghiacciaia dell’epoca dei Malatesta interessante anche per la sua tecnica costruttiva. I cunicoli sotterranei che congiungevano la rocca con la torre di avvistamento. Le forti mura di cinta erette da Sigismondo Pandolfo Malatesta, che con la loro altezza dovevano rendere il castello imprendibile.
Il CASTRUM, il castello medievale su pianta rettangolare, con la cinta muraria bastionata e realizzata con la tipica scarpata malatestiana che proteggeva i castelli e le fortezze dagli attacchi nemici.
La Chiesa della Pace, dedicata alla fratellanza dei popoli che in questa zona hanno combattuto durante la Seconda Guerra Mondiale; per ricordare i tragici fatti, aggregato alla chiesa, c’è il Museo della Linea Gotica Orientale, che raccoglie testimonianze e reperti di battaglie.
Il Santuario di Santa Maria Succurrente che conserva affreschi importantissimi nel Riminese: sono pitture del 1400 di buona mano e di grande suggestione cromatica, attribuiti alla scuola del Ghirlandaio.
Adiacente al santuario è stato allestito un museo etnografico che raccoglie foto, testimonianze e oggetti che illustrano le varie attività che avevano il punto di riferimento nella casa e nella famiglia che ci abitava.
Il castello, fortificazione del piccolo borgo dal quale si controllano tutte le campagne circostanti. Le strutture difensive hanno linee eleganti e fatte in mattoni. Restano ancora intatte tre torrioni.
Le due belle porte d’ingresso controllate da un’intatta e potente torre circolare. Da vedere anche l’antico lavatoio, edificato nei pressi della sorgente del Rio Calamino, un affluente del Conca.
L’antico lavatoio, che rappresentava un punto di lavoro e di incontro delle donne.
La Chiesa di Sant’Apollinare, costruita tra il 1736 e il 1738, conserva la facciata settecentesca dalle forme del Barocchetto bolognese.